Pavarotti:
uomo divorziato e pubblicamente convivente con un'altra donna.
Non avrebbe avuto diritto ai funerali cattolici e invece la Chiesa lo ha acconsentito. Un'uomo comune no,ma lui era un'uomo comune, certo aveva talento, ma era un'uomo comune. Noi non abbiamo nessun diritto di giudicare un'altro essere mortale. Neanche la Chiesa lo ha. E se si dice una cosa bisogna mantenerla. Quindi perché la Chiesa ha acconsentito i funerali a Pavarotti e non a Welby? Che avevano di diverso? La popolarità?
Non voglio che questo messaggio venga inteso come una protesta nei confronti di Pavarotti e della famiglia, in quanto sono addolorato dai fatti. Ma questo deve far riflettere su come la Chiesa...faccia le classificazioni. E non mi interessa sentire le motivazioni immotivate del clero. Sapete benissimo cosa avete fatto...a quanto pare la Chiesa dipende interamente dall'opinione pubblica e non dalla fede...
domenica 23 settembre 2007
Pavarotti VS Welby
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1 commento:
Sono piacevolmente sorpreso che qualcuno tratti questo tema.
Se si intende seguire il Magistero della Chiesa Cattolica, per quel che concerne Welby, se si hanno le prove che abbia avuto la piena volontà di suicidarsi, in maniera premeditata, negargli le esequie religiose è stato dal punto di vista dottrinale giusto.
Ma bisogna vedere in questo caso, secondo me, quanto sia valsa la vera volontà dell'uomo in questione in tutta la vicenda. Per quello che mi riguarda tutto può essere, anche che quella voce elettronica che fece così scalpore al telegiornale non fosse realmente espressione di quello che pensasse. Tanto lui non poteva obiettare, o no? Pensiamoci assieme.
Per quel che concerne Pavarotti, una persona in condizione di palese concubinato della cui condizione non si è pentito non può ricevere gli onori delle esequie religiose, dal punto di vista della religione cattolica. E qui non ci stanno santi!
Purtroppo la riflessione più amara che mi viene da condividere con voi è che anche la dottrina della Chiesa Cattolica si sta relativizzando in maniera spaventosa (i.e. ogni vescovo fa un po' come gli pare, specialmente se è "progressista"). E' forse questo "il fumo di Satana" che sta entrando nella Chiesa al quale si riferiva Paolo VI?
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